sabato 5 dicembre 2015

La Bicicletta di Dio





In una calda sera d’estate, un giovane si recò da un vecchio saggio: “Maestro, come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”.

Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse: “Una notte mi addormentai con il cuore turbato; anche io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande.

Poi feci un sogno: Sognai una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare.




Ma poi avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti.

Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio la rendeva più felice ed emozionante.

Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti?

Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada. Era piuttosto noiosa e prevedibile. Era sempre la distanza più breve tra due punti.

Ma quando cominciò a guidare Lui, conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo.

Tutto quello che riuscivo a fare, era tenermi in sella!

Anche se sembrava una pazzia, Lui continuava a dire: “Pedala, pedala!”.

Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo: “Signore, ma dove mi stai portando?”.

Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi.

Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura e quando dicevo: “Signore, ho paura…”, Lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito un’immensa serenità si sostituiva alla paura.

Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno; doni di guarigione, accettazione e gioia.

Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio.

Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio. E ripartimmo.

Mi disse: “Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso”.

Così li regalai a persone che incontrammo, e trovai che nel regalare ero io a ricevere e il nostro fardello era comunque leggero.




Dapprima non mi fidavo di Lui, al comando della mia vita.

Pensavo che l’avrebbe condotta al disastro.

Ma Lui conosceva i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi.

E io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il delizioso compagno di viaggio, la mia potenza superiore.

E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti, Lui si limita a sorridere e dice: “Non ti preoccupare, guido io, tu pedala”.




fonte:www.leggerenotizie.it

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