lunedì 30 marzo 2015

10 pensieri negativi che vi occupano la mente: ecco come liberarvene!

10 pensieri negativi che vi occupano la mente: ecco come liberarvene!



Siamo tutti presi da mille impegni quotidiani, da mille cose da fare, da mille paure e scuse che spesso ci ritroviamo la mente occupata da pensieri sbagliati. Pensieri che non ci permettono di concentrarci sulla positività e sulla creatività, parti essenziali della nostra vita!
Ecco quindi il mio consiglio: smettete di riempirvi la mente ed il cuore di pensieri sbagliati, abbandonateli e fate spazio a ciò che veramente conta nella vita!
Da oggi stesso provate a liberarvi da questi pensieri:
1- Non paragonatevi agli altri. Non serve a nulla, vi fa solo perdere tempo e vi distrae dai vostri obiettivi!
2- Non lamentatevi. Il lamento è fine a sè stesso e non risolve nulla. Cercate invece di affrontare attivamente le difficoltà che incontrate.
3- Non preoccupatevi. La preoccupazione toglie del tempo all’agire costruttivo, rende le persone immobili mentalmente e fisicamente, le prosciuga della loro vitalità e soprattutto, non porta a nulla.
4- Non perdete tempo a inventare bugie a voi stessi e agli altri. La verità viene sempre a galla e non è da allontanare bensì da accogliere e affrontare, qualunque essa sia.
5- Non dovete avere paura. La paura blocca l’azione, il pensiero, le emozioni. Superate le vostre paure e vi si apriranno mondi inesplorati e meravigliosi!
6- Abbandonate l’idea di voler fare tutto da soli. Chiedere aiuto non è una debolezza e vi aiuterà a suddividere pesi e lavori faticosi permettendovi di non stressarvi e di avere più tempo per altro.


7- Non acquistate cose che non vi servono. Il comprare in modo superficiale vi occuperà mente, pensiero e spazio fisico prezioso che potrebbero essere invece impiegati per altri scopi più nobili.
8- Smettete di indossare maschere! Siate voi stessi sempre, è più facile, immediato e costruttivo che non dover ogni volta indossare una maschera e continuare a cambiarla a seconda delle persone che incontrate o delle situazioni che vivete.
9- Non focalizzatevi sulle cose che non volete vedere accadere. Concentratevi invece sui vostri sogni, sui progetti, sulle idee che volete concretizzare
10- Non trattenete pensieri ed emozioni! Liberateli sempre! ( tratto da Eticamente.net)

REIKI ENTRA NEGLI OSPEDALI DI TUTTO IL MONDO

Da molti anni ormai il Reiki viene utilizzato con successo in numerosi ospedali e strutture sanitarie di tutto il mondo. La sua efficacia è stata testata nella terapia per alleviare ansia, paura e depressione nei pazienti affetti da malattie oncologiche, risultando spesso utile anche nel diminuire gli effetti della chemioterapia. Anche i pazienti affetti da emicranie hanno beneficiato dell’effetto rilassante e distensivo dei trattamenti, svolti in molti casi da volontari, ma anche dagli infermieri e dal personale medico. Di seguito un breve elenco degli ospedali e delle strutture che studiano e promuovono il Reiki in sinergia con la medicina tradizionale.
ITALIA
In Italia il Reiki viene effettuato ai pazienti secondo tariffario del S.S.N. al Centro di Medicina Psicosomatica dell’Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano, all’Ospedale Versilia dell’Azienda Sanitaria della Regione Toscana ed al Policlinico di Roma.
Vi è da segnalare inoltre la significativa esperienza del C.O.E.S. (Centro Oncologico Ematologico Subalpino) dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino Ospedale Molinette.
Qui dal 2003 un progetto pilota sta svolgendo un’indagine, in collaborazione con il personale medico, sull’efficienza dei trattamenti Reiki nell’accompagnare dei malati oncologici nel corso delle diverse fasi della malattia. Il paziente è seguito da un’equipe composta di differenti figure professonali: un medico, uno psicologo, il personale infermieristico, gli operatori Reiki dell’associazione Cerchio di Luce.
Il progetto sta incontrando un vasto consenso fra i pazienti e dal 2005 i trattamenti di Reiki sono inseriti nella Guida ai servizi aziendali e territoriali COES e sul sito ufficiale reteoncologicapiemontese.it dell’Ospedale Molinette di Torino.
Qui di seguito uno stralcio dall’articolo, che parla dei risulati raggiunti al termine della prima fase di sperimentazione (visto il successo il progetto è stato rinnovato), apparso il 2 febbraio 2007 nella cronaca di Torino di “La Repubblica”:
“(…) Dall’esperienza di altri paesi nel mondo, [il reiki] è arrivato negli ospedali ache in Italia ed è stato sperimentato tra i pazienti oncologici in un primo studio pilota effettuato al Coes, il centro oncologico delle Molinette. Il risultato è a dir poco sorprendente: il 98 per cento delle persone trattate con il Reiki ha dichiarato di averne tratto un beneficio psicofisico.
La sensazione descritta è di un sensibile calo dell’ansia soppiantata da un effetto di rilassamento generale, accompagnato da una piacevole sensazione di calore e da un notevole miglioramento dell’umore. In una piccola percentuale (il 10 per cento) i pazienti hanno dichiarato di aver avvertito anche una riduzione del dolore. (…)”.
Nella stessa data anche Torno Cronaca e La Stampa ne hanno parlato. Quest’ultima specifca che:
“Lo studio effettuato sull’efficacia del Reiki (…) in integrazione alle terapie dei pazienti con neoplasie avanzate rivela che i 94 trattamenti esegiti hanno portato beneficio nel 98% dei casi. Il benessere è prodotto da un effetto di rilassamento, accompagnato da una piacevole sensazione di calore e da un notevole miglioramento dell’umore: lo stato emotivo di tranquillità in alcuni casi si protrae anche per alcuni giorni dopo il trattamento. (…). Alcuni pazienti hanno riferito di aver notato un miglioramento della qualità del sonno. (…)”
Da notare che i risultati di ci sopra sono stati raggiunti con soli quattro trattamenti di Reiki per paziente.
Nel Reparto Oncologico dell’ospedale Cardinal Massaja di Asti è stata avviata nel 2008 una ricerca scientifica (approvata dal Comitato etico di Alessandria) sulla valenza dei trattamenti reiki per gli ammalati sottoposti a chemio o radioterapia. Da notare che il reparto, diretto dal primario Franco Testore, ha ottenuto, sesto in Italia, l’accreditamento all’eccellenza ed è stato segnalato tra i 5 migliori del paese per l’umanizzazione delle cure.
BRASILE
Estratto da un aricolo di Lorraine Rossignol “La città dell’utopia” pubblicato su Le Monde, ottobre 2004 e riguardante Altinopolis, città brasiliana dello stato di Sao Paulo:
L’ospedale di Altinopolis presenta cifre stupefacenti: dall’elezione del nuovo sindaco, Dott. Ernani, il numero di bambini morti alla nascita è sceso a 3 ogni mille abitanti (mentre è il 30 per mille in Brasile e il 5 per mille in Europa, secondo l’Istituto brasiliano di statistica e secondo l’Organizzazione mondiale della sanità). (…)
Il programma “Salute nella famiglia” ha portato con sé una piccola rivoluzione. Fondato su una logica preventiva rigorosa, si basa sul ricorso sistematico e gratuito, oltre che alla medicina occidentale, anche alle medicine orientali o alternative come agopuntura, reiki, auricoloterapia e massoterapia. E tutto il personale medico della città ha ricevuto una formazione idonea.
Non stupisce che in queste condizioni il numero di bambini malati che devono passare la notte in ospedale sia nettamente diminuito. Quest’approccio alla salute comincia a essere imitato anche nelle città vicine, come Ituveraba e Sao Joaquim de Barra.
SVIZZERA
In Svizzera alcune assicurazioni e casse mutualistiche rimborsano i trattamenti di Reiki. Ecco una lista:
Groupe Mutuel (5, rue du Nord 1920 Martigny Tel. 0848 803 111), gruppo che comprende 15 assicurazioni diverse, che per brevità non sono qui elencate.
  • Intras (Direction Générale 10, rue Blavignac 1227 Carouge Tel. 022 8279292)
  • Swica (39, Boulevard de Grancy 1006 Losanna Tel. 02116130404)
  • La Caisse Vaudoise (11, rue de Carojine CP 288 1001 Losanna Tél. 021 3482511)
  • Supra (35, Chemin de Primerose 1000 Losanna 3 Cour Tél. 021 6145454)
U.S.A.
  • Memorial Sloan-kettering Cancer Center – New York – L’ospedale propone il Reiki come terapia individuale per i degenti, a richiesta di questi ultimi. Nell’ospedale inoltre ci sono 6 dottori e 25 infermiere che usano Reiki. I corsi sono stati tenuti da Marylin Vega, che esegue trattamenti di Reiki ai malati, inclusi malati di cancro e trapiantati ai reni.
  • Manhattan Eye, Ear and Throat Hospital – New York-Marylin Vega esegue trattamenti Reiki pre/post operazione e a malati di ogni genere.
  • Women&Infant Hospital – Providence, Rhode Island.
  • Reiki Clinic nel Dipartimento di Oncologia, gestita da Ava Wolf e Janet Wing.001 401-727-3034- awawolf@home.com
  • Rhode Island State Nurse’s Association – Al suo interno si effettuano training di Reiki per infermieri. La formazione è gestita da Ava Wolf e Janet Wing  – 001 401-727-3034 – awawolf@home.com
  • Tucson Medical Center (TMC) – Arizona -Dal 1995 si eseguono trattamenti Reiki ai pazienti nei loro letti, per opera di volontari. Il Reiki si è diffuso prima in Oncologia, e poi gradualmente anche negli altri reparti. -Programma gestito da Sally Soderlund, infermiera, Support Service Coordinator for Oncology (001 520 3242900).
  • Portsmouth Regional Hospital – New Hampshire Reiki offerto sistematicamente come servizio per i pazienti del reparto di Chirurgia dell’ospedale, da parte dei 20 membri formati al Reiki. Più di 400 pazienti hanno ricevuto trattamenti pre o post operazione dal 1997 ad oggi. Programma gestito da Patricia Alandydy, infermiera, Assistand Director of Surgical Service.Patricia: 001 603 433 5175
  • California Pacific Medical Center – North California – E’ uno dei più grandi ospedali della California. Al suo interno usa molte medicine complementari, tra cui Reiki. Programma gestito da due medici, Dr. Mike Cantwell e Dr. Amy Saltzman con successo: la lista di attesa è spesso sopra i 100 pazienti. I pazienti che reagiscono bene ai trattamenti di Reiki partecipano ad un corso di Reiki in modo da continuare ad auto-trattarsi, liberando il personale interno all’ospedale che può così trattarne altri. Dr. Cantwell: 001 415 923 3503
  • University of Michigan Medical School
  • Mary Lee Radka, infermiera, gestisce i corsi di Reiki all’interno dell’ospedale destinati a infermieri ed allo staff ospedaliero. Nell’ospedale è usato il Reiki, tra l’altro anche nel pronto soccorso.
Ospedali del New England (USA)
Più di una dozzina di ospedali della regione hanno formato il loro staff al Reiki e lo applicano come cura complementare. Libby Barnett e Maggie Chambers sono i Reiki Masters: 001 603 654 2787.
  • Columbian Presbyterian Medical Center – New York
  • Dr. Mehmet Oz, noto cardiochirurgo, si fa aiutare da Julie Motz (operatore Reiki) durante le operazioni a cuore aperto ed i trapianti di cuore con ottimi risultati sul decorso post-operatorio.
  • Marin General Hospital – Marin, California
  • Julie Motz (operatore Reiki) ha sperimentato Reiki durante le operazioni (ad. es. mastectomia) con ottimi risultati.
  • Albert Einstein Healtcare Network – Philadelphia
  • True Gala conduce ricerche scientifiche sull’efficacia del Reiki in casi di AIDS avanzato. trueg@aehn2.einstein.edu
  • Dana-Farber Cancer Institute – Boston- Le cure complementari (CAM), tra cui Reiki, sono state integrate alle normali cure oncologiche. Conduce ricerche scientifiche sull’efficacia del Reiki ed altre discipline in oncologia. Informazioni sul database del CRISP
  • Warren Grant Magnuson Clinical Center of the National Institutes of Health (NIH)
  • Ann Berger, responsabile del Pain and Palliative Care Service (Servizio Dolore e Cure Palliative) dell’ospedale, nel 2000 ha introdotto il Reiki con successo in quest’ambito: Per maggiori informazioni contattare Pamela Miles, che ha scritto un articolo sull’uso del Reiki in questo ospedale. http://www.pamelamilesreiki.com  ( tratto da reikibologna.com)
hospital2

sabato 28 marzo 2015

chi sono io?

" Chi sono io? " chiese un giorno un giovane a un anziano.
" Sei quello che pensi" rispose l'anziano "
Te lo spiego con una piccola storia.
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell'orizzonte due persone che si abbracciavano.
- Sono un papà e una mamma - , pensò una bambina innocente.
- Sono due amanti - , pensò un uomo dal cuore torbido.
- Sono due amici che s'incontrano dopo molti anni - , pensò un uomo solo.
- Sono due mercanti che han concluso un buon affare - , pensò un uomo avido di denaro.
- E' un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra - , pensò una donna dall'anima tenera.
- Sono due innamorati - , pensò una ragazza che sognava l'amore.
- Chissà perche' si abbracciano- , pensò un uomo dal cuore asciutto.
Che bello vedere due persone che si abbracciano - , pensò un uomo di Dio.
Ogni pensiero " concluse l'anziano " rivela a te stesso quello che sei. Esamina di frequente i tuoi pensieri ti possono dire molte piu' cose su te di qualsiasi maestro. " (Cit.)


giovedì 26 marzo 2015

due monaci e la giovane donna

D Due monaci erano di ritorno da un lungo viaggio.
Il monaco anziano informò il novizio che ormai mancava circa 1 km dal monastero.
In poco tempo arrivò un forte temporale con pioggia scrosciante…
I due continuarono il loro cammino e notarono una giovane donna in difficoltà nell’attraversare un ruscello, ingrossato e pieno di fango a causa della pioggia.
Il monaco anziano si avvicinò, la caricò sulle spalle e guadando il fiume la lasciò dall’altra parte della sponda. La donna, senza dire una parola, riprese la sua strada in direzione opposta .
I due continuarono il cammino e infine arrivano al monastero.
Prima di varcare la soglia e dopo ore di silenzio, il giovane monaco con sguardo accigliato si rivolse al suo compagno di viaggio, dicendogli che aveva trovato l’atteggiamento della donna davvero egoista e maleducato, poteva almeno ringraziarlo del suo gesto gentile.
L’anziano monaco rispose così – Io ho lasciato quella giovane donna dall’altra parte del ruscello… per quale motivo tu la porti ancora sulle spalle?


martedì 24 marzo 2015

Le lenzuola del vicino

Una giovane coppia di sposi novelli andó ad abitare in una zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffé, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.
Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo…
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!
Il marito guardò e rimase zitto.
La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.
Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime,
e disse al marito:
Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!
Chi le avrà fatto vedere come si fa?
Il marito le rispose: Nessuno le ha fatto vedere;
semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra !
Così è nella vita!
Tutto dipende dalla pulizia della finestra
attraverso cui osserviamo i fatti.
Prima di criticare,
probabilmente sarà necessario osservare
se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore
per poter vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino..

sabato 21 marzo 2015

Il Valore Piú Grande é nascosto nelle cose Invisibili

C’era una volta, in un tempo assai lontano, un uomo molto ricco, proprietario di una meravigliosa nave a vapore, ma proprio come accade con tutte le cose costose, anche la nave era destinata a rompersi con facilità. Un giorno, dopo un viaggio particolarmente impegnativo verso una terra straniera, il motore andò in avaria e nessuno fu più capace di farlo ripartire.
Uno dopo l’altro, tutti i meccanici e gli ingegneri del posto furono convocati per cercare di risolvere il problema e, uno dopo l’altro, fallirono tutti. Finalmente, all’orecchio dell’uomo ricco arrivò il nome di un vecchio e saggio costruttore di navi che avrebbe potuto dare una mano, ma a caro prezzo.
L’uomo ricco accettò immediatamente.
Di lì a poco arrivò un uomo anziano che dava l’impressione di aver passato gli ultimi cento anni a riparare navi. Portava con sé una grande borsa piena di attrezzi e si mise subito al lavoro. Iniziò a ispezionare con molta attenzione la grande rete di tubazioni che andava e veniva dal motore, mettendo di tanto in tanto la sua mano sui tubi per controllare il calore.
Alla fine, il vecchio costruttore, infilò la mano nella borsa e tirò fuori un piccolo martello. Lo battè delicatamente contro uno dei tubi ed ecco che, immediatamente, si sentì con chiarezza il rumore del vapore che scorreva attraverso i tubi e il motore ritornò alla vita mentre il costruttore accuratamente metteva via il martello.
Quando l’uomo ricco chiese al costruttore di navi quanto gli doveva, il conto arrivò a diecimila ducati – una somma principesca per quei tempi.
"Cosa?" esclamò l’uomo ricco, indignato. "Non hai fatto praticamente nulla! Dammi una giustificazione per questo conto o ti farò rinchiudere in prigione.
"Il vecchio costruttore di navi iniziò a scarabocchiare qualcosa su un pezzo di carta spiegazzato che aveva tirato fuori dalla tasca.
L’uomo ricco sorrise mentre leggeva ciò che il vecchio aveva scritto e si scusò per il suo comportamento scortese.
Ecco cosa c’era scritto sul biglietto:
Per battere con un martello 1 Ducato
Per sapere dove battere 9,999 Ducati.


 Il Valore Piú Grande é nascosto nelle cose Invisibili

Equinozio di Primavera

Oggi è il primo giorno di primavera, cioè l’equinozio di primavera. Che,contrariamente da quello che abbiamo imparato da bambini, può cadere in tre giorni diversi e non solo il 21 marzo.
Può essere, infatti, il 19, il 20 o il 21 marzo e quest’anno, per l’ottava volta consecutiva cade il 20 marzo, alle ore 23:45. Come dicevamo, non è un errore. Ed ecco il motivo: l’equinozio di primavera, infatti, a differenza di quanto stabilito inizialmente dal Concilio di Nicea nel 325 d.C. e poi confermato nel 1582 da Papa Gregorio XIII, non cade necessariamente il 21 marzo.
(Quest’anno, inoltre, l’equinozio di primavera coincide con il giorno in cui avviene un’eclissi di Sole).
Tanto per cominciare, con il termine equinozio, ci si dovrebbe riferire non a un giorno, ma a un istante. Quello in cui il Sole attraversa, passando dall’emisfero australe a quello boreale in marzo e viceversa in settembre durante l’equinozio di autunno, l’orizzonte celeste e tocca il cosiddetto punto vernale: ovvero l’intersezione tra l’ eclittica e l’equatore celeste. Questo istante, in Italia e nel 2015, cade alle 23:45 del 20 marzo.
Ovviamente non è il Sole a muoversi, ma è la Terra a raggiungere il punto della sua orbita in cui poi apparentemente la nostra stella sembra compiere questo passaggio. Questo è il punto in cui l’asse terrestre, che possiede un’inclinazione di 23°27’ (motivo per cui eclittica ed equatore celeste non cadono sullo stesso piano), è quasi parallelo al Sole e quindi i suoi raggi arrivano perpendicolarmente o quasi sulla superficie terrestre.
Ciononostante e a discapito dello stesso nome equinozio  (dal latino “equi-nox“, “notte uguale” al dì), non è vero neanche che in questo giorno, o nel suo corrispettivo autunnale, le ore di luce siano esattamente quante quelle di buio. Le prime sono leggermente di più a causa dell’effetto dell’atmosfera terrestre (vediamo la luce del giorno da prima che il Sole sorga a dopo che esso è tramontato). È vero invece che nel giorno dell’ equinozio di primavera (come in quello d’autunno), all’equatore, il Sole sorge perfettamente a Est, tramonta perfettamente a Ovest e a mezzogiorno si trova esattamente allo zenit. Oggi, poi, al Polo Nord comincia il giorno più lungo: terminerà solo fra sei mesi, a settembre, con l’equinozio d’autunno, quando comincerà la lunga notte, ovvero sei mesi di buio in attesa del ritorno di marzo. Il contrario avviene invece al Polo Sud.
In realtà l’ equinozio di primavera (astronomica) è ogni anno leggermente in anticipo rispetto al precedente, a causa di un fenomeno chiamato precessione dell’asse terrestre o precessione degli equinozi e provocato dalla forma non perfettamente sferica della Terra e delle forze esercitate sul pianeta dal Sole e dalla Luna. Tuttavia, sempre grazie al calendario gregoriano e all’introduzione degli anni bisestili (e delle loro eccezioni) l’equinozio cade sempre nello stesso periodo  anche se non esattamente il 21 marzo, giorno scelto come ufficiale da Gregorio per fare in modo che Pasqua arrivi sempre “la prima domenica che segue il plenilunio successivo all’ equinozio di primavera”, come stabilito a Nicea.
Dall’inizio del nuovo millennio, l’ equinozio di primavera è stato il 21 marzo in due occasioni, nel 2003 e nel 2007, e tornerà a esserlo solo nel 2102. Nel 2044 e nel 2496, cadrà invece il 19 marzo.

(tratto da wired.it)

venerdì 13 marzo 2015

PERCHE' VENERDì 13 E' CONSIDERATO SFORTUNATO?



 I timori che circondano il venerdì 13 affondano le loro radici nella tradizione cristiana, laddove il numero si riferisce al tredicesimo commensale dell'Ultima Cena - ossia Giuda, il traditore - mentre il giorno della settimana (già noto come il giorno del boia) è quello in cui sarebbe stato crocefisso Gesù. La combinazione di questi elementi avrebbe dato luogo alla superstizione, spiega Stuart Vyse, professore di psicologia al Connecticut College di New London.

La credenza si sarebbe diffusa con il Cristianesimo e anche in zone non cristiane, continua l'antropologo Phillips Stevens, Jr., della University of Buffalo. "Si diffuse in maniera capillare in tutto il mondo euro-americano, radicandosi nella cultura in modo molto persistente", dice.

Il fatto che quell'evento sia associato con la malasorte ha a che fare, secondo Stevens, con le dinamiche del cosiddetto "pensiero magico" presenti nelle culture di tutto il mondo. Una di queste vuole che "si tenda a pensare all'esistenza di un nesso causale tra due eventi che si somigliano". Ovvero, se all'Ultima Cena erano presenti 13 persone, ogni evento dove è presente il numero 13 sarà sfortunato.

Un' altra  spiegazione risale alla mitologia scandinava: c’erano 12 semidei e poi arrivò il tredicesimo, Loki. Ma era crudele con gli uomini: da qui il 13, in quelle terre, è divenuto segno di malaugurio. Altri legano la superstizione al fatto che c’erano 13 persone all’Ultima Cena di Cristo, e il tredicesimo era Giuda.

Origini lontane. Ma l'associazione tra il numero 13 e la sfortuna è documentata anche in epoche precedenti: lo storico greco Diodoro Siculo (I secolo a. C.) riferisce che Filippo II (IV secolo a. C.), re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell'Olimpo (la morte sarebbe stata la conseguenza di questo “sgarro” agli dèi). Ma forse la diffidenza verso il 13 risalirebbe addirittura alle più antiche concezioni astrologiche assiro-babilonesi (dove il 12 era numero sacro perché facilmente divisibile). Proprio il fatto che il 13 viene dopo il 12 avrebbe assicurato a questo numero la fama di portasfortuna.


 l calendario dei giorni nefasti. Quanto al venerdì, forse è considerato infausto perché Cristo fu crocefisso in quel giorno. Per i musulmani, invece, è infausto perché è il giorno in cui Adamo ed Eva mangiarono il frutto proibito.

La distinzione tra giorni positivi e negativi era già nota alla tradizione romana, dove si distingueva fra dies fasti (in cui si poteva amministrare la giustizia) e nefasti. Il martedì era “sfortunato” tra i Romani perché dedicato a Marte, dio della discordia. Allo stesso modo, si credeva che i figli concepiti di venerdì avrebbero avuto una vita difficile e che gli anni bisestili che cominciavano in questo giorno sarebbero stati catastrofici.


Origini a parte, la credenza del venerdì 13 come giorno sfortunato è diffusa in tutta Europa e America.