Mabon e l’antica festa celtica del raccolto
Nella religione Wicca e nei movimenti Neo-pagani l’equinozio d' Autunno ha preso il nome di Mabon, dedicato alla divinità celtica Maponos.
Con Mabon, il cerchio si chiude: l’anno volge al termine, gli uomini hanno piantato tutti i loro semi, speso tutta la loro forza;
I temi della festa:
Le Cornucopie e i cesti decorati con pampini,
uva o altra frutta di stagione portano
fortuna e prosperità, oltre ad armonizzare
la casa con i colori e l’energia della casa.
La terra ha potuto risplendere di tutta la sua bellezza, ha donato tutti i suoi frutti, il Sole ha illuminato con tutta la sua luce, e nutrito con tutto il suo calore, nulla più è da compiere. La Natura è stanca e anela al meritato riposo.
Tuttavia, ogni creatura, uomini compresi, guardano quel riposo con giustificato timore: non è detto che la passata abbondanza torni, il mondo sublunare si volge verso l’ignoto, nessuno sa cosa aspettarsi se non il regno dell’Oscurità fino a che non tornerà il «Signore della Luce», così questo è un momento carico di attesa, paura e speranza allo stesso tempo.
Naturalmente i temi principali di questo Sabbat sono:
La preservazione della fertilità della Terra;
La chiusura dell’anno con una festa;
La preparazione delle condizioni per la venuta del «Trionfo dell’Oscurità».
Vestire la casa per Mabon:
Come sempre la prima cosa da fare è preparare la casa ad accogliere le energie della stagione, cominciando così ad allinearci con il ciclo dell’anno.
Dopo una pulizia purificatrice delle stanze, legate le tende con fasce e nastri marrone. Preparate dei centrotavola con cesti o cornucopie piene di frutta di stagione, specie uva, grano e melograni, simbolo del raccolto.
Affinché il calore e la luce del Sole non abbandonino del tutto la vostra dimora, sostituite le tovaglie chiare e fresche di Lughnasadh con dei bei tappeti, copritavolo in lana e dai colori caldi e autunnali.
L’Altare di Mabon:
Stendete sull’altare un bel telo marrone, simbolo della Madre Terra, decorato con nastri dorati, simbolo degli ultimi raggi di sole, quindi sistemate sull’altare i simboli della stagione: candele marrone, dorate e arancioni.
Un falcetto, simbolo del raccolto magico, o un altro strumento che si adatta ad essere anche simbolo del vostro personale raccolto in quest’anno.
Ovviamente non è necessario che il vostro raccolto sia di tipo agrario o materiale.
Una Babban, cioè una bambola di grano, che rappresenti lo Spirito della Terraricco della sapienza della crescita e di fertilità che userete durante il rito e che rimarrà sull’altare per l’intero anno;
Un cestino o un piattino con chicchi di grano e sementi varie;
Se volete, in un angolo, potete mettere le seguenti carte dei Tarocchi:
Il Sole XIX, (simbolo dei successi che avete raggiunto durante l’anno), la Ruota X(simbolo della ruota dell’anno e del mutamento perpetuo), le Stelle XVII (simbolo della speranza in un futuro migliore).
Potete circondare le carte con onice, quarzo citrino e granato.
La boccetta con la rugiada di San Giovanni, simbolo dell’energia vivificante del Sole conservata per essere usata nei riti durante l’anno.
Il simbolo del Tao che abbiamo adoperato a Ostara per raffigurare l’equilibrio fra energia Luce e Tenebra presente in questo giorno.
Infine, sull’altare porremo i simboli e la statua della divinità del nostro pantheon che meglio rappresenta la stagione.
Se vi sentite più vicini alle divinità greco-romane, allora sul vostro altare non possono certo mancare Persefone, Cerere e, volendo, Ade e il suo regno rappresentato con un ramo di melograno in fiore, da sostituire a tempo debito con il frutto.
Non dimenticate di porre sull’altare qualche spiga di grano, simbolo di Demetra, e un cristallo di Quarzo Ialino.