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lunedì 18 maggio 2015
la bambola e le fedi
Un ragazzo regala alla sua fidanzata una bambola, lei si innervosisce e butta la bambola in strada.
Il fidanzato le dice ma perché hai buttato la bambola?
Lei risponde, perché non mi piace il tuo regalo così lui va in strada e prende la bambola, quando all’improvviso una macchina lo investe e lui muore.
Il giorno dei suoi funerali, in lacrime, la fidanzata prende la bambola e la stringe forte a se, mentre stringe la bambola…
questa dice: “Mi vuoi sposare?” La ragazza impaurita fa cadere la bambola. Cadendo, dalla tasca del vestitino della bambola escono due fedi.
La morale di questa storia :
Ama ciò che hai, prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso…
mercoledì 13 maggio 2015
Arcangeli
Sai quanti sono gli arcangeli negli antichi testi ebraici? E sai perché tutti tranne due
terminano col suffisso "-el(e)"?
Gli arcangeli sono più imponenti e potenti rispetto agli angeli custodi, nonostante questo
sono estremamente umili nonché amorevoli.
Negli antichi testi ebraici gli arcangeli sono ben 15.
Tutti terminano con il suffisso "-el(e)" perché in ebraico questo suffisso significa "di Dio" o "da Dio". Esistono solo due eccezioni che terminano in maniera diversa, perché sono due profeti diventati arcangeli al termine della loro vita esemplare in terra.
Per richiedere l'aiuto degli angeli non è necessario appartenere a nessuna religione. Tutte le persone che chiedono il loro aiuto saranno aiutate.
I nomi più comuni con cui vengono chiamati questi arcangeli sono:
Ariel
Azrael
Camaele
Gabriele
Haniel
Jeremiel
Jophiel
Michele
Raguel
Raffaele
Raziel
Uriele
Zadkiel
Metatron
Sandalfon
lunedì 11 maggio 2015
Il Gigante e la Luna
"Dalla leggenda del gigante che si è innamorato di luna. Egli si inginocchiò e pianse lacrime di gioia alla vista di lei. Ogni mattina gli rivolgeva un' amaro pianto quando lei se ne andava. Così ha scalato la montagna più alta che poteva trovare per poterla guardare più a lungo. Per anni egli si inginocchiò e pianse finché la montagna, nella disperazione del suo dolore, lo ha trasformato in pietra. Ancora si può vedere il suo flusso di lacrime."
venerdì 1 maggio 2015
I sei ciechi e l’elefante
C’erano una volta sei saggi che vivevano insieme in una piccola città.
I sei saggi erano ciechi.
Un giorno fu condotto in città un elefante. I sei saggi volevano conoscerlo, ma come avrebbero potuto essendo ciechi?
“Io lo so”, disse il primo saggio , “ lo toccheremo.”
“Buona idea”, dissero gli altri ,”così scopriremo com’è fatto un elefante.”
I sei saggi cosi andarono dall’elefante.
Il primo saggio si avvicinò all’animale e gli toccò l’orecchio grande e piatto. Lo sentì muoversi lentamente avanti e indietro, producendo una bella arietta fresca e disse: “L’elefante è come un grande ventaglio”.
Il secondo saggio invece toccò la gamba: “Ti sbagli. L’elefante è come un albero”, affermò.
“Siete entrambi in errore”, disse il terzo. “L’elefante è simile a una corda”. mentre gli toccava la coda.
Subito dopo il quarto saggio toccò con la mano la punta aguzza della zanna .”Credetemi, l’elefante è come una lancia”, esclamò.
“No, no”, disse il quinto saggio “che sciocchezza!” , “l’elefante è simile ad un’alta muraglia”, mentre toccava il fianco alto dell’elefante.
Il sesto nel frattempo aveva afferrato la proboscide. “Avete torto tutti”, disse, “l’elefante è come un serpente!”
“No, come una fune”.
“No, come un ventaglio”.
“Come un Serpente!”
“Muraglia!”
“Avete torto!” “No ho ragione io!”
I sei ciechi per un’ora continuarono a urlare l’uno contro l’altro e non riuscirono mai a scoprire come fosse fatto un elefante! (Parabola Indù) – I sei ciechi e l’elefante
I sei saggi erano ciechi.
Un giorno fu condotto in città un elefante. I sei saggi volevano conoscerlo, ma come avrebbero potuto essendo ciechi?
“Io lo so”, disse il primo saggio , “ lo toccheremo.”
“Buona idea”, dissero gli altri ,”così scopriremo com’è fatto un elefante.”
I sei saggi cosi andarono dall’elefante.
Il primo saggio si avvicinò all’animale e gli toccò l’orecchio grande e piatto. Lo sentì muoversi lentamente avanti e indietro, producendo una bella arietta fresca e disse: “L’elefante è come un grande ventaglio”.
Il secondo saggio invece toccò la gamba: “Ti sbagli. L’elefante è come un albero”, affermò.
“Siete entrambi in errore”, disse il terzo. “L’elefante è simile a una corda”. mentre gli toccava la coda.
Subito dopo il quarto saggio toccò con la mano la punta aguzza della zanna .”Credetemi, l’elefante è come una lancia”, esclamò.
“No, no”, disse il quinto saggio “che sciocchezza!” , “l’elefante è simile ad un’alta muraglia”, mentre toccava il fianco alto dell’elefante.
Il sesto nel frattempo aveva afferrato la proboscide. “Avete torto tutti”, disse, “l’elefante è come un serpente!”
“No, come una fune”.
“No, come un ventaglio”.
“Come un Serpente!”
“Muraglia!”
“Avete torto!” “No ho ragione io!”
I sei ciechi per un’ora continuarono a urlare l’uno contro l’altro e non riuscirono mai a scoprire come fosse fatto un elefante! (Parabola Indù) – I sei ciechi e l’elefante
La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni.
Paul Watzlawick
Paul Watzlawick
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